Il riconoscimento dello status di demanio civico agli agri marmiferi carraresi implicherebbe –  secondo i promotori dell'iniziativa –  l'affermazione dell'idea che le cave sono un patrimonio della cittadinanza e che quindi il loro sfruttamento deve avere – in un modo o nell’altro – ricadute positive sulla vita della comunità locale. Una posizione condivisa in linea di principio anche dall'amministrazione carrarese che però dal canto suo, sembra convinta che il sistema attuale di gestione del bene marmo sia più che valido: per questi motivi il Comune – attraverso una delibera della giunta -  si è costituito in giudizio davanti al commissariato.

Le due posizioni saranno quindi valutate dall'apposito organo che nell'udienza odierna si è limitato a prendere atto dei documenti presentati, senza entrare nel merito: da quanto è emerso però sembra che una valutazione del caso dovrebbe arrivare in tempi relativamente brevi, vale a dire entro un paio di mesi.