La Spezia - Dopo l'incontro della scorsa settimana fra direzione dei San Marco e Autorità Portuale, i Sindacati e i lavoratori del cantiere di viale San Bartolomeo attendono ora novità sostanziali nella vicenda che ha visto, negli ultimi anni, una progressiva riduzione del personale occupato, con l'aggravante della messa in forze di una sessantina di lavoratori a basso salario presi in appalto da una ditta rumena. Il Segretario generale della Port Authority Marco Ceglie, ai nostri microfoni, ha ribadito i punti posti all'attenzione della proprietà San Marco, ovvero degli imprenditori Italo-venezuelano Calderan, sui quali i Sindacati hanno già espresso più di una volta duri e comprensibili giudizi negativi. Sulla base dell'ordine del giorno approvato il 16 novembre dal Comitato portuale, in sede di Authority sono state elencate le condizioni per il proseguimento del rapporto con i concessionari dell'area dove sorgono i cantieri, precisando che l'Istituzione portuale non rinuncerà alle prerogative che la legge gli assegna per esercitare la sua funzione di controllo. Difficile sostenere che quelle poste all'attenzione dei Calderan sono punti fino ad ora rispettate: si chiede l'uso continuato ed ininterrotto delle aree demaniali, beni pubblici atti anche a produrre redditto; in ottemperanza della concessione si pretende il rispetto degli accordi alla base della stessa (quindi creazione di reddito, occupazione e sviluppo per i Cantieri stessi); infine ai Calderan è stato chiesto di andare in una direzione contraria a quanto accaduto anche recentemente, con la richiesta di mobilità per altri 33 dipendenti,  e di salvaguardare quindi le attività occupazionali.