La Spezia -
Dopo l'operazione Sinba sul traffico di Rifiuti, che ha visto il coinvolgimento della Viti Escavazioni con le sue cave di serpentino, in questi giorni è spuntata alla Spezia un'altra vicenda legata ai lavori pubblici e all'uso del minerale contenente notevoli concentrazioni di amianto. Al di là dei dubbi che nascono intorno a questo improvviso ritorno d'interesse su queste tematiche in passato trascurate (anche dalle opposizioni di centrodestra che additano ora le varie amministrazioni improvvisandosi difensori dell'ambiente), è pur vero che non è da escludere che in più di una occasione si siano trascurati, volutamente o meno, gli accertamenti necessari per escludere l'uso di materiali pericolosi durante la costruzione di opere per la collettività. Potrebbe essere questo il caso anche per il tratto della strada provinciale “566 dir.” compreso tra Levanto e Montale, per il quale in realtà l'ex amministrazione Schiaffino aveva fortemente voluto introdurre l’utilizzo della pietra verde locale per i rivestimenti murari. La cava di provenienza del minerale, detta “Fosso delle Streghe”, fa parte dei 31 siti a rischio amianto contemplati dalla regione Liguria. Il Sindaco di Levanto, Maurizio Moggia, per il momento ha dichiarato di ritenere assolutamente sicura la condizione ambientale della strada, in quanto prima e durante la costruzione non sarebbero state utilizzate le procedure di lavorazione che in genere portano al rilascio delle pericolosissime fibre d'amianto. Intanto però, venerdì prossimo diventerà operativa la delibera della Giunta Regionale sui controlli alle cave di amianto sul territorio ligure e i tecnici dell’Arpal cominceranno ad effettuare le verifiche cava per cava: il loro lavoro sarà parecchio proprio nello spezzino, dove sul territorio provinciale le cave in esame sono ben 12, dislocate in 7 Comuni, tra cui a Levanto, la già citata “fosso delle streghe”. Infine, al di là delle verifiche sull'ambiente, i cittadini che percorrono quotidianamente proprio il tratto di provinciale indicato come a rischio amianto, si lamentano anche per le scarse o nulle norme di sicurezza stradale realizzate in quel segmento viario, di fatto mai ultimato rispetto al progetto iniziale.
|