È difficile assistere alla proiezione di un film come “Viva Zapatero” e non chiedersi “Cosa possiamo fare noi semplici cittadini per cambiare le cose”. A confermare quella che potrebbe essere giudicata una semplice sensazione, ci sono serate come quella di sabato scorso al cinema teatro Astoria di Lerici, un genere di appuntamento – purtroppo oggi assai raro – in cui al pubblico in sala viene fornita l'occasione di confrontarsi e avviare un dibattito con gli artisti. Occasioni di cui la gente è affamata, visto il grande successo dell'iniziativa: la presenza di Sabina Guzzanti ha richiamato un nutrito pubblico, la sala ha registrato il tutto esaurito con persone che hanno accettato sistemazioni di fortuna (sedie, scale e quant'altro) pur di vedere e fare domande ad un'attrice che, insieme a personaggi del calibro di Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi appartiene al lungo elenco delle vittime fatte dalla censura del governo Berlusconi. “Cosa possiamo fare” è stata una delle primissime domande che gli spettatori, rotto il ghiaccio con il microfono, hanno posto all'attrice, dopo aver assistito alla proiezione del film documentario non senza sottolineare rumorosamente i passaggi più comici e quelli più tragici. Sabina ha risposto, disponibile ma senza mai rinunciare alla polemica, sempre diretta, quasi cruda e affatto buonista, come troppo spesso sono i suoi colleghi desiderosi di accattivarsi le simpatie del pubblico. “La responsabilità di quanto sta accadendo in Italia, delle anomalie a cui stiamo assistendo è soprattutto dei giornalisti che non fanno mai la seconda domanda, quella ficcante, e che si limitano a porgere il microfono”: ha detto seccamente la Guzzanti, spiegando che anche un eventuale cambio di governo non migliorerebbe molto determinati atteggiamenti e abitudini ormai storiche. “I politici – di destra e di sinistra – hanno sempre telefonato ai direttori dei tg per fare pressioni... certo questo governo l'ha fatto di più”.
Ma nel corso del dibattito non c'è stato spazio solamente per la critica, la denuncia e la polemica perché in fondo, il titolo stesso del film di Sabina Guzzanti rappresenta di per sé uno spunto propositivo: “Viva Zapatero” è un motto che punta a indicare un modello positivo da seguire, perché il premier spagnolo, ha introdotto nel suo paese una legge che ha modificato il metodo di designazione dei vertici della televisione pubblica nazionale, un potere che è passato dalle mani dei politici a quello di vari esponenti della società civile, in cui sono incluse sì anche le forze partitiche ma insieme ai rappresentati dell'associazionismo, del mondo dell'istruzione, dei sindacati e altri ancora.
E a chi le chiedeva appunto “cosa possiamo fare noi semplici cittadini”, l'attrice romana ha replicato così: “firmate la petizione a sostegno della legge di iniziativa popolare che proporremo al parlamento italiano affinché anche in Italia succeda quello che è accaduto in Spagna e la televisione sia finalmente libera”. Proprio perché si fa portavoce di questa istanza e per moltissimi altri buoni motivi, “Viva Zapatero” è un film “da vedere”... per saperne di più potete visitare il sito www.sabinaguzzanti.it