Genova -
La Corte di appello di Genova si è pronunciata sul reato di evasione contestato ad Ovidio Bompressi, l'ex componente di lotta continua agli arresti domiciliari per l'omicidio del commissario Calabresi. La sentenza è stata di condanna a 6 mesi di carcere anche se, nonostante il roboante capo d'accusa, il fatto contestato non è certo impressionante per la sua gravità: 7 anni fa Bompressi si trovava dell'orto della sua casa di Massa quando un controllo rilevò la sua momentanea assenza letteralmente dalle mura della sua abitazione. Sulla sentenza la redazione di ContattoRadio ha sentito Ezio Menzione, avvocato di Bompressi, che ha fatto alcune importanti precisazioni, se non smentite. Circolava infatti, anche su televideo, la notizia che il pronunciamento in questione avrebbe potuto provocare la revoca della detenzione domiciliare: Menzione ha precisato che non esistono assolutamente gli estremi per un provvedimento di questo genere, sia perchè il giudizio è ancora pendente sia – e questo è forse il punto principale – perchè si tratta di un episodio certamente non grave avvenuto parecchi anni fa, mentre in dieci anni il comportamento di Bompressi è stato impeccabile. Per questo l'Avvocato dell'ex membro di Lotta Continua ha annunciato un ricorso in cassazione, mentre sulla questione della grazia si dice “seccato” al pensiero che qualcuno, anche solo non citando il riferimento temporale dell'episodio, cerchi di sfruttare la notizia per impedire il buon esito della richiesta di libertà da parte di Bompressi. Attualmente la domanda di grazia è legata al conflitto di competenza tra il Quirinale e il Ministero di grazia e giustizia, la cui discussione è stata però già ammessa e ottimisticamente, ha affermato l'avvocato Menzione, si può sperare che questa avvenga entro il mese di gennaio 2006. Ovidio Bompressi si trova agli arresti domiciliari dal 1998, in seguito alla valutazione delle sue precarie condizioni di salute. Nel primo grado per l'accusa di evasione il giudice del Tribunale di Massa aveva assolto Bompressi giudicando l'orto, così come il giardino, parte integrante dell'abitazione dell'imputato.
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