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Navalmeccanica: Muggiano rassicurato per le Fremm. San Marco in sciopero
L'amministratore delegato di Finmeccanica conferma la firma del contratto per le Fregate e tranquillizza le aziende spezzine e liguri. Dopo la conferma dei licenziamenti, invece, scendono in corteo i lavoratori del cantiere in viale San Bartolomeo
La Spezia -
Questa mattina è arrivata una ulteriore conferma positiva per il buon esito della travagliata vicenda delle Fremm, le 27 fregate europee multimissione da costruire in Francia e nei cantieri liguri di Fincanteiri al Muggiano della Spezia e a Riva Trigoso. "Il contratto che impegna Italia e Francia per la realizzazione del 27 fregate Fremm é stato chiuso": sono state queste le parole pronunciate questa mattina a margine di un Convegno da Pier Francesco Guarguaglini, presidente e Amministratore delagato di Finmeccanica. Difficile comunque una soluzione diversa, visto che la Marina Militare si era già impegnata per vendere le sue navi dismesse a paesi esteri, fra cui il Perù, e si sarebbe trovata in serie difficoltà senza le Fregate multimissione.Ora, come abbiamo già affermato da queste pagine web, resta da mettere a punto il piano industriale dei cantieri, visto che è confermato l'ampliamento da 10 a 15 anni del periodo di stanziamento dei fondi, da rinnovare ogni anno in finanziaria, direttamente o attraverso decreti ad hoc. La divisione civile di Fincantieri deve quindi provvedere a fornire i carichi di lavoro necessari alle sue strutture ed in questo senso, come affermato dal Segretario provinciale Fim Cisl Maurizio Del Vigo, torna adesso utile la strategia attuata alla metà degli anni '90 per fronteggiare la crisi del settore, attivando per Fincantieri un doppio canale militare-civile per garantire produttività e occupazione. Di gran lunga più difficile la situazione per altri lavoratori spezzini della navalmecanica. Questa mattina hanno infatti scioperato per due ore i dipendenti del Cantiere San Marco, per il quale sono stati confermati la scorsa settimana i 33 licenziamenti che si aggiungono agli altri che dal '99 ad oggi hanno portato l'azienda da un'organico di 220 dipendenti a quello attuale di circa 60 unità, se non si contano i 30 lavoratori in arrivo dalla Romania, secondo un'accordo di subappalto stipulato dalla proprietà con una ditta rumena. Questa scelta per un lavoro a basso costo dall'estero si aggiunge ad altre di dubbia utilità per il tessuto spezzino, come quella di costruire abitazioni per i dipendenti, dando adito a un ben fondato sospetto di futura speculazione immobiliare.
Anche per questi motivi questa mattina gli operai della San Marco sono scesi in corteo, fermandosi in presidio davanti all'Autorità Portuale spezzina, a cui è affidata la grossa responsabilità di verificare le concessioni d'area ai fratelli Calderan, gli imprenditori italo-venezuelani proprietari del cantiere ex Inma. Sulla base di prospettive con ottime potenzialità , infatti, alla proprietà fu concessa una vasta area, tra le più interesanti nello spezzino in termini di produttività industriale, disattendendo a questo punto ogni promessa di benefici per l'occupazione e lo sviluppo, pur avendo proceduto con gli investimenti dei grandi capannoni dei cantieri.
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Ultimo aggiornamento ore
19:11 del 16.11.05 | redazione
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