Sulla rinuncia della carica Acam, Fortunati ha ribadito lo stretto legame tra questa scelta e la decisione di lasciare il partito che ha visto la sua militanza fin dalla sua costituzione. Dalle parole del politico si capisce però il rammarico per aver abbandonato una posizione che lui stesso aveva definito di “presidio civile”, vista la posizione da sempre sostenuta in merito alla necessità di mantenere l'acqua come bene pubblico e quindi comune. 

Arturo Fortunati ha poi sottolineato che al momento non ha ancora deciso se e quando abbracciare un'altra formazione politica, anche se è chiaro l'apprezzamento dell'ex capogruppo di Rc per il nuovo gruppo promosso dai comunisti italiani in Regione. Molto negativo, comunque, il giudizio di Fortunati per la mancanza di combattività da parte di Rifondazione in questioni riguardanti la Liguria o il territorio provinciale spezzino, che sembra segnare, in modo negativo, il “nuovo” ruolo di governo del Partito.

La sintonia con il gruppo della Sinistra Arcobaleno si sente però in un altro ambito: in merito alle indagini del Noe sul traffico di rifiuti nelle Provincie di Massa Carrara e La Spezia, Fortunati ha affermato di voler richiedere proprio al consigliere  Castè un impegno per una legge rigorosa sulle estrazioni di minerali contenenti amianto, come il serpentino estratto a Senato di Lerici,  i cui fanghi sono finiti sotto il piazzale del cimitero di Aulla. Arturo Fortunati ha ricordato, inoltre, le sue interrogazioni su questo argomento, l'ultima risale allo scorso gennaio, per promuovere maggiore prevenzione di Arpal e discutere della possibile chiusura, in Liguria, degli impianti estrattivi riguardanti la pietra verde.