La Spezia - Il tribunale del riesame di Massa ha revocato il sequestro dei siti della ditta Viti Escavazioni, l’azienda coinvolta nell’operazione Sinba, l'inchiesta sul traffico illecito di rifiuti avviata dalla Procura di Massa e che ha interessato soprattutto la Provincia apuana e quella spezzina. La Viti è proprietaria della cava di serpentino in Val di Vara e dell'impianto di smaltimento a Senato di Lerici, sul quale tante volte si sono sollevate le proteste del Comitato cittadino locale. Secondo i giudici massesi, per mantenere sigillata l'azienda non basterebbero le intercettazioni telefoniche raccolte in 13 mesi di indagini: ciò che il Tribunale ha deciso di prendere per validi sono i discussi campionamenti dell'autunno 2004, che proverebbero il rispetto dei limiti di legge sulla quantità di amianto tollerata, anche se il Comitato di Senato ricorda che proprio le analisi dell'Arpal relative a quel periodo segnalarono una presenza del pericoloso minerale al di sopra dei 1000mg su kg previsti dalle norme italiane. In realtà, l'azienda rimarrà comunque chiusa, in quanto resta ancora in vigore il blocco dell'attività estrattiva imposto dalla Regione Liguria. Intanto, il Tribunale del Riesame di Genova ha escluso l'associazione per delinquere per i due carabinieri in forze a Sarzana  coinvolti nell'inchiesta dei Noe, limitando l'imputazione all'abuso d'ufficio. Infine, sempre in merito agli arresti dell'operazione Sinba, sono stati revocati i provvedimenti restrittivi per l'amministratore delegato e per il Presidente di Ecomineraria apuana.