Ha avuto dei risvolti decisamente interessanti la riunione che si è tenuta questa mattina tra gli azionisti – ovvero le amministrazioni dell'Ambito territoriale ottimale numero 1 – e il consiglio di amministrazione della Gaia spa, la società incaricata di gestire le risorse idriche di 51 province della toscana settentrionale, recentemente al centro di una vera e propria contestazione popolare. Dopo le contestazioni per le bollette troppo salate, per gli stipendi “stratosferici” dei dirigenti della società e per le anomalie di Massa e Lucca – mai entrate in Gaia nonostante la loro partecipazione fosse prevista dal piano d'ambito – l'assemblea di questa mattina ha avviato un percorso che dovrebbe portare a interventi concreti e al chiarimento di alcune situazioni. L'assise composta da sindaci di centro sinistra e centro destra ha raggiunto infatti una posizione unitaria, individuando una serie di priorità: in primo luogo è stata stabilita la necessità di operare una revisione dell'assetto societario, alla luce anche della relazione d'apertura del Vicepresidente di Gaia Francesco Mandorli che ha evidenziato lo squilibrio dei conti e l'importante deficit che grava sulla spa. In secondo luogo è stata proposta la revisione dei compensi degli amministratori, i cui ricchi stipendi avevano mandato su tutte le furie i cittadini, che a fronte di tanto benessere si erano visti recapitare bollette salatissime. E infine l'assemblea ha deciso un intervento proprio su questo tema: le tariffe, com 'è stato detto più volte, non sono di competenza diretta di Gaia ma derivano da quanto fu stabilito a suo tempo dal piano d'ambito e di conseguenza non possono essere ritoccate; quello che la spa però può e sembra intenzionata a fare è un intervento atto a rimodulare le bollette, vale a dire, le tariffe rimarranno invariate ma saranno ridiscusse le loro modalità di applicazione.
Il compito di entrare nel merito di questi provvedimenti e di avanzare soluzioni tecniche alle questioni individuate spetterà a una commissione, composta dai sindaci di Carrara, di Massa e di Viareggio – in rappresentanza del centro sinistra – e dai primi cittadini di Pietrasanta, Camaiore e Massarosa – esponenti del centro destra – a cui si aggiungeranno anche rappresentanti dei comuni della Garfagnana e della Lunigiana, realtà cioè che vivono problematiche del tutto particolari.
E proprio la partecipazione dell'amministrazione massese al tavolo tecnico è servita a confermare la volontà del sindaco Neri ad entrare in Gaia, un passaggio che tante polemiche aveva suscitato nei giorni scorsi. Fabrizio Neri, intervenendo proprio oggi ai microfoni di ContattoRadio Popolare Network ha chiarito la situazione del suo comune spiegando che “Massa si trova in una situazione di concessione con Camuzzi nata per volontà delle amministrazioni precedenti. Abbiamo avviato un percorso per superare in modo consensuale questo vincolo”. Una posizione, ha precisato ancora Neri, condivisa anche dalla maggioranza che sostiene l'amministrazione massese da parte della quale, proprio nei giorni scorsi, è arrivata una dichiarazione pubblica in cui si confermava “la volontà di costruire un percorso affinché l'intero ciclo dell'acqua rientri in Gaia”. La decisione di aderire al gestore unico dell'Ato 1, ha proseguito il Sindaco di Massa nell'intervista con la nostra redazione, è basata su due motivi fondamentali: in primo luogo la volontà di “salvaguardare lo spirito solidaristico della legge Galli che punta a difendere l'interesse della collettività”; in secondo luogo la constatazione che, nel bene o nel male, la normativa vigente prevede “un obbligo ad attivare un percorso per entrare nel servizio del gestore unico”.
Alla luce di queste constatazioni, Fabrizio Neri ha quindi tenuto a sottolineare la volontà della sua amministrazione a velocizzare i tempi in questo senso, tentando al tempo stesso di mettere in atto tutti i provvedimenti necessari ad evitare le polemiche e i disagi che hanno colpito gli altri comuni. “Dobbiamo fare le verifiche per creare consensi e far capire a tutti che la responsabilità degli aumenti non è di Gaia ma di una legge che in realtà vuole tutelare la risorsa acqua” ha aggiunto il primo cittadino, ribadendo comunque l'intenzione di trovare insieme ai suoi colleghi, soluzioni a tutela delle categorie sociali più deboli.
Risolto quindi il caso-Massa resta da sciogliere il nodo di Lucca: in proposito proprio Neri ha messo in evidenza che la soluzione di questa problematica non dipende solo dalla volontà di coloro che hanno partecipato all'assemblea di questa mattina. “Quello che possiamo fare”, ha concluso il Sindaco di Massa “è prendere atto che dal momento in cui Lucca non è entrato, il piano d'ambito non è più quello che era stato deciso all'inizio: per questo il tavolo tecnico dovrà ridefinirlo e rimodularlo di conseguenza”.