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Ordigno a Pitelli: la condanna degli ambientalisti
Tutti i comitati e le associazioni a difesa dell'ambiente parlano di “gesto infame e intimidatorio” e sottolineano l'acutizzarsi delle emergenze legate al risanamento del territorio. Grondacci (Legambiente): mai ascoltata la mia proposta di un ufficio permanente per le Bonifiche
La Spezia -
Si dibatte e ci si interroga alla Spezia dopo il nuovo atto intimidatorio ad opera di ignoti nel quartiere Pitelli. Al momento, sul rudimentale ordigno esploso sabato scorso in un cassonetto dei rifiuti, il dirigente della Digos Stefano Boselli ha ipotizzato un gesto isolato e individualista per protestare contro il disagio ambientale: sul fatto sono comunque ancora in corso le indagini della polizia e nel frattempo la redazione di ContattoRadio ha chiesto alcune valutazioni a Marco Grondacci, esponente di Legambiente ed ex Assessore all'ambiente del Comune della Spezia, che ha contestualizzato questo episodio in uno scenario generale davvero preoccupante, al di là dell'esatta provenienza del gesto. Infatti, da ex amministratore, Grondacci ricorda quando lui stesso propose, senza risultati, la creazione di una struttura tecnica ad hoc per le bonifiche, in modo da fare del rigore la regola principale su cui basare gli ingenti interventi di risanamento ambientale di cui La Spezia era ed è bisognosa. In una situazione come questa, nella quale si va avanti a piccoli passi e con poca progettazione complessiva, diventa anche difficile impedire a soggetti poco puliti di insinuarsi e approfittare dei risvolti lucrosi del ciclo dei rifiuti, mentre la situazione si può ulteriormente complicare in concomitanza di fatti gravi come quello di sabato a Pitelli. Intanto, in un comunicato congiunto, le associazioni e i comitati ambientalisti hanno fermamente condannato il grave episodio bombarolo. “Un atto tanto ignobile non ferma la volontà e l’urgenza dei cittadini di vedere salvaguardata la propria salute e il proprio territorio dopo anni di illeciti - dicono gli ambientalisti - tutta la comunità spezzina deve reagire, nella consapevolezza che le inchieste fatte in questi anni e tuttora in corso hanno messo in luce un meccanismo distorto e malavitoso sulla gestione dei rifiuti.” In linea con le affermazioni di Marco Grondacci, il comunicato si chiude con la richiesta di maggior rigore nel controllo e nella prevenzione su vicende che inevitabilmente coinvolgono la salute dei cittadini e dei lavoratori. Inoltre, per mercoledì 9 novembre alle ore 17.00, la Sezione spezzina di WWF, l'associazione Italia Nostra e il Comitato per la Salvaguardia e lo Sviluppo del Golfo dei Poeti hanno organizzato una Conferenza pubblica per parlare dei problemi ambientali sul territorio spezzino e dibattere di un nuovo modello di sviluppo che consideri l’ambiente non come vincolo ma come risorsa. |
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Ultimo aggiornamento ore
19:54 del 07.11.05 | redazione
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