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  Gestione acqua alla Spezia: vertenza risolta a metà
Per il Circolo Alternativa di Classe, tra i promotori della protesta contro Acam Acque Spa, i blocchi delle tariffe vanno bene ma bisogna ancora intervenire sulla “fascia protetta”
La Spezia - Le ultime vicende riguardanti la gestione delle risorse idriche nella provincia spezzina ci sono state sintetizzate dal Circolo Alternativa di Classe in un comunicato giunto alla nostra redazione:
da più di quattro mesi l’Ato spezzino ha deliberato una nuova articolazione tariffaria, che modifica il quadro di riferimento. All’unanimità ha deciso, sinteticamente, di lasciare invariata per il 2005 la tariffa per l’uso domestico, mentre ha drasticamente ridotto la “quota fissa” per le “seconde case”. Sono state “riequilibrate” le utenze industriali, commerciali ed artigianali a favore dei “grossi consumi”, è stata introdotta una tariffa ragionevole per le “Società senza scopo di lucro” e, infine, si è mantenuto il Fondo di solidarietà solo per gli indigenti.

Tutto ciò è stato salutato entusiasticamente da sindacati ed Associazioni dei consumatori firmatari dei vecchi accordi e soprattutto dai cittadini che hanno condotto la lotta attraverso la protesta del Circolo Alternativa di Classe, che raccolse ben 2000 firme tra la popolazione.
Secondo gli attivisti in realtà tutta l’operazione è stata economicamente possibile dal momento che l’A.T.O. si è ritrovato, soprattutto dopo i conguagli, un discreto attivo da parte, rispetto a quanto preventivato I cittadini sottolineano però nel comunicato il loro giudizio complessivamente negativo sulla Delibera dell’Ambito Territoriale Omogeneo del 21 Giugno scorso, perché in quell'occasione i Sindaci hanno rifiutato all’unanimità l'allargamento della fascia tariffaria protetta per i lavoratori, i pensionati ed i ceti meno abbienti.

Pur apprezzando la richiesta di parte sindacale di non aumentare nel 2006 e 2007 le tariffe per le utenze domestiche il Circolo ha deciso di continuare la vertenza politica su questa materia per ampliare la suddetta  fascia di “minimo essenziale”, dai 50 litri di acqua al giorno per abitante ad una quantità più accettabile come  120-150 litri giornalieri, e cancellare dal Regolamento di Acam Acque Spa la beffa dell’addebito delle spese di taglio di fornitura d’acqua all’utente moroso.


Ultimo aggiornamento ore 18:36 del 04.11.05 | redazione
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