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  Illeciti sui rifiuti: il Sindaco di Carrara pronto a dimettersi
Oggi il consiglio straordinario: la maggioranza conferma la fiducia a Conti. L’opposizione chiede di andare al voto. Al via la commissione d'indagine
Carrara - Erano almeno 250 le persone che hanno assistito oggi pomeriggio alla seduta straordinaria del Consiglio Comunale carrarese convocata per discutere delle conseguenze dell’operazione “Sinba”, l’inchiesta sul traffico illecito di rifiuti che ha gettato nello scompiglio le province di Massa-Carrara e La Spezia. La folla di cittadini si è raccolta in piazza 2 giugno molto prima che la seduta iniziasse, aspettando per più di mezz’ora che le porte della sala consiliare venissero aperte: intorno alle 18.40, quando è stato consentito l’accesso all’aula, in molti sono rimasti fuori, non riuscendo a farsi largo nella ressa.

Altissima la tensione al momento dell’ingresso dei consiglieri comunali e della giunta, presente al gran completo: in difficoltà evidente anche il Presidente del Consiglio Romano Caffaz, chiamato secondo copione ad aprire i lavori. “In 35 anni di carriera politica non avevo mai visto una cosa del genere” ha detto Caffaz intervenendo sullo scandalo-rifiuti che ha investito l’amministrazione carrarese e diverse aziende del territorio. “Una spettacolarizzazione simile dei fatti non dovrebbe essere permessa in un paese civile” ha tentato di proseguire il Presidente del Consiglio Comunale, immediatamente interrotto da una sonora bordata di fischi proveniente da una platea a dir poco infiammata: parole di rabbia e interventi in qualche caso variopinti hanno fatto rimbombare la sala, facendo capire che – quantomeno per il pubblico presente - i reati portati alla luce dall’operazione “Sinba” sono stati percepiti non soltanto come delle infrazioni alla legge ma come dei veri e propri “attentati” alla salute dei carraresi. 

A tentare di placare gli animi è intervenuto quindi, senza tanti preamboli, il Sindaco di Carrara Giulio Conti, che ha aperto nel brusio la sua relazione sull’accaduto: “Capisco la vostra rabbia e la tensione” ha iniziato il primo cittadino “perché sono gli stessi sentimenti che ho provato io nell’esaminare i documenti. Qui siamo tutti preoccupati e incazzati per la figura che sta facendo la città”. Catturata l’attenzione della platea con quest’incipit decisamente “forte”, Conti ha proseguito sottolineando in primo luogo le responsabilità delle aziende private, a detta del Sindaco responsabili di danni ambientali gravi e numerosi che – se confermati dalla magistratura – metterebbero la città davanti a un grave problema di “ripristino ambientale”. “Per questo motivo l’amministrazione potrebbe costituirsi parte civile”, ha spiegato Conti, facendo intendere che dal suo punto di vista il municipio carrarese non è complice, ma al contrario vittima degli illeciti denunciati dai carabinieri del Noe esattamente una settimana fa. Dopo aver puntato il dito contro le imprese coinvolte nello scandalo il primo cittadino carrarese è passato al tema più spinoso, vale a dire il coinvolgimento di alcuni funzionari comunale nell’inchiesta: “Quasi tutti i dipendenti dell’amministrazione sono stati ascoltati e rimessi in libertà”, ha spiegato Conti, nell’evidente tentativo di minimizzare i risvolti politici dello scandalo. Una strategia che non è piaciuta affatto ai cittadini presenti in sala, che hanno ripreso a protestare sonoramente e vigorosamente. “Il Sindaco pretende chiarezza e auspica la convocazione di una commissione d’indagine guidata dall’opposizione” ha proseguito Giulio Conti, alzando il tono della voce per sovrastare le urla del pubblico e – forse – anche per preparare il colpo di scena: “Ho rimesso il mio mandato nelle mani della maggioranza” ha tuonato quasi all’improvviso il Sindaco di Carrara. Una dichiarazione seguita da un lungo applauso della sala, che ha interrotto la seduta per diversi istanti, nonostante i tentativi del Presidente del Consiglio Romano Caffaz di riportare la calma e far proseguire il consiglio. 
 
Tornato l’ordine in sala, la parola è passata al consigliere di Forza Italia Lanmarco Laquidara che ha puntato il dito, senza mezzi termini, contro gli esponenti locali dei Democratici di Sinistra: “I Ds vogliono minimizzare il coinvolgimento della politica in questo scandalo” ha detto Laquidara, riferendosi in particolare alle dichiarazioni rilasciate alla stampa da Gianmaria Nardi segretario Ds per la provincia di Massa-Carrara. “In realtà è evidente che il filo rosso che collega tutti gli indagati” ha proseguito il consigliere di minoranza “è proprio l’appartenenza o la vicinanza al partito dei Ds”. Sulla stessa linea l’intervento di un altro consigliere dell’opposizione, Simone Caffaz, che ha fatto riferimento all’esistenza, a Carrara di un vero e proprio “regime affaristico”: chi non fa parte di questa lobby, in città, ha paura di non riuscire a portare la minestra nel piatto” ha detto Caffaz, sommerso da uno scroscio di applausi quando – in chiusura di intervento – ha chiesto le dimissioni del Sindaco, lo scioglimento del consiglio comunale e l’indizione di nuove elezioni.

I dirigenti dei Ds non hanno paura” ha affermato, poco dopo, il consigliere diessino Riccardo Pecchia, nell’evidente tentativo di replicare all'attacco dell’opposizione e di prendere le difese dei suoi compagni di partito: “credo che nei prossimi giorni molte accuse si riveleranno infondate” ha dichiarato Pecchia, riaccendendo nuovamente la miccia della contestazione da parte della sala e riuscendo a stento a trovare il modo di dichiarare, in chiusura di intervento, la rinnovata fiducia del suo partito al Sindaco Giulio Conti.

Una linea, quella del rifiuto delle dimissioni del primo cittadino, a cui si è attenuta tutta la maggioranza comunale, dai Repubblicani ai Socialisti, passando per Margherita, Comunisti Italiani e Rifondazione. Diversa ovviamente la posizione della minoranza, ferma nella richiesta di elezioni anticipate: due posizioni che si sono tradotte in altrettante mozioni finali, seguite da votazioni. Senza grosse sorprese, il consiglio comunale si è quindi chiuso con la conferma del mandato di Giulio Conti che ha riscosso la fiducia di tutta la maggioranza.

L’unico passaggio su cui i due schieramenti si sono trovati d’accordo è stato quello sull’istituzione di una commissione d’indagine: secondo gli accordi – già fatti – l’organo sarà costituto da 5 membri della maggioranza e 3 dell’opposizione, che però avrà anche la presidenza. La procedura sarà già venerdì , giorno in cui è stato convocato il prossimo consiglio comunale. Oltre a tornare a discutere dell’inchiesta sui rifiuti, la prossima seduta consiliare toccherà un altro dei temi caldi del momento, vale a dire, il caso Gaia


Ultimo aggiornamento ore 00:21 del 31.10.05 | redazione
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