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Sbloccati i fondi per le Fremm
Maggiore serenità per Sindacati e lavoratori del Muggiano e di Riva Trigoso, anche se si dovrà trattare con Fincantieri per potenziare la produzione civile. Intanto, continuano le trattative per scongiurare i licenziamenti al San Marco
La Spezia -
Da ieri i lavoratori del Cantiere Muggiano della Spezia e dell'altro stabilimento ligure di Fincantieri a Riva Trigoso possono allentare la tensione accumulata in tutti questi mesi di incertezza sul Progetto delle navi Fremm, almeno per quanto riguarda gli aspetti più urgenti del problema. Con un emendamento alla finanziaria, il governo ha autorizzato i finanziamenti per le fregate multimissione che dovranno essere realizzate congiuntamente da Italia e Francia. Rispetto agli accordi precedenti, che prevedevano contributi entro 10 anni, i finanziamenti saranno spalmati in 15 anni, con 30 milioni di euro a partire dal 2006, 30 milioni dal 2007 e ulteriori 75 milioni a decorrere dal 2008. Soddisfazione è stata espressa dal Senatore Ds Lorenzo Forcieri, autore di varie interrogazioni per sollecitare il governo, mentre i Sindacati, pur tirando un sospiro di sollievo, si concentrano ora sui problemi derivati dalla variazione temporale del periodo di finanziamento. Secondo l'analisi fatta ai microfoni di ContattoRadio da Fabrizio Natale, Segretario Fiom per la Provincia della Spezia, Fincantieri dovrà ora dare ai suoi stabilimenti liguri maggiori garanzie sui carichi di lavoro. Questi cantieri, infatti, per garantire lavoro si sono fino ad ora basate su un 50% di commesse militari e su un 50% di commesse civili: d'ora in poi i rappresentanti sindacali chiederanno al colosso della navalmeccanica di aumentare l'impegno per i carichi di lavoro in compensazione ad eventuali mancanze in ambito militare. L'altra variabile rilevante riguarda la concertazione necessaria ogni anno, visto che si dovrà trattare con il governo in carica per la quota di finanziamento da inserire del documento di programmazione economica e finanziaria. L'appuntamento per discutere questi argomenti è fissato il 9 novembre a Roma, con un tavolo fra Fincantieri e Sindacati. Il giorno precedente, l'8 di novembre, alla Spezia le Segreterie dei Sindacati Confederali saranno impegnate su un'altra vertenza riguardante un cantiere navale spezzino, il Cantiere San Marco: l'incontro con la proprietà riguarderà la richiesta di mobilità per 33 dipendenti, su un totale di 100, avanzata dalla proprietà in un momento in cui, al di là della mancanza di prospettive di sviluppo complessivo, il lavoro non è così esiguo da giustificare licenziamenti. Intanto, questa mattina il Comitato portuale della Spezia ha emesso un'ordine del giorno dove si sostiene che l'utilizzo delle aree industriali concesse dal demanio pubblico deve essere subordinata alla produttività delle stesse, con chiaro riferimenti al basso profilo di attività industriale tenuto dagli industriali italo-venezuelani nel generoso spazio urbano concessogli dalle amministrazioni. Il prossimo 15 novembre, lo stesso organo portuale discuterà in modo ancora più specifico dei problemi del Cantiere San Marco della Spezia. I veri problemi restano però ancorati alla disponibilità dei Calderan ad una reale strategia produttiva, invece che ad un lento smantellamento progressivo delle forze produttive impiegate che mira, come hanno già sottolineato le Rsu di San Marco, a mantenere al lavoro solo dipendenti a basso costo, come gli extracomunitari. |
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Ultimo aggiornamento ore
20:04 del 27.10.05 | redazione
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