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Caso-rifiuti: si sospettano illeciti anche nel pisano
In un'azienda di Cascina trovati fanghi provenienti dalla Spezia: in corso le analisi
Pisa -
Due tonnellate di sedimenti provenienti dal dragaggio del canale Lagora della Spezia sono state trovate ieri all'interno del complesso aziendale della società Area di Navacchio di Cascina in provincia di Pisa. Le operazioni sono state condotte dal Corpo Forestale dello Stato con una collaborazione tra la sezione di Pisa e quella della Spezia.
Gli inquirenti sospettano che i fanghi trovati nell'impianto di Cascina possano essere “pericolosi”, una tipologia di rifuti che per legge deve essere smaltita con procedure speciali e non può essere conferita (a meno di uno speciale trattamento che in questo caso non ci sarebbe stato) in una struttura come quella della società Area, adibita ai rifiuti inerti. I sospetti del Corpo Forestale sulla natura dei fanghi spezzini si basano sui rilevamenti fatti nel periodo immediatamente precedente alla partenza delle operazioni di dragaggio del canale Lagora, quando le analisi dell'Arpal avevano riscontrato la presenza di metalli pesanti come piombo, rame e zinco.
Un pool di investigatori ha raccolto la documentazione attinente all'appalto per la bonifica presso il comune della Spezia, e si sospettano “illeciti sul trasporto e il conferimento di rifiuti”. A fare pensare ad un legame con le operazooni di riciclaggio emerese nei giorni scorsi grazie all'operazione Sinba, il dato sul traspoto dei rifiuti tra Pisa e La Spezia: l'azienda adibita al conferimento dei fanghi sarebbe stata la Sana di Sarzana, già coinvolta nell'inchiesta condotta dalla procura di Massa-Carrara.
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Ultimo aggiornamento ore
19:43 del 27.10.05 | redazione
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