Operazione Sinba: Viti Escavazioni al centro del mirino

La Spezia - Alla Spezia le operazioni contro il traffico illecito di rifiuti pericolosi sembrano quasi aver ripercorso molti fatti che hanno determinato in questi anni le denuncie di associazioni e Comitati cittadini. Per questo motivo Paolo Varrella, Presidente di Legambiente La Spezia, ha commentato la notizia con soddisfazione ma anche con l'amarezza di chi non è stato ascoltato al momento opportuno. A partire dalla macro questione dello scandalo della “collina dei veleni”, la mancanza di rispetto delle regole ambientali da parte di aziende più o meno note è stato infatti un elemento al centro di molte battaglie dell'associazione ambientalista, in merito a discariche, vari abusi ambientali e a supporto di Comitati cittadini particolarmente agguerriti nella difesa della propria salute e del benessere collettivo.

In particolare, dalle indagini del Noe emergono le responsabilità di Viti Escavazioni, sulla cui attività indagava il Dottor Rodolfo Attinà, il Sostituto Procuratore del Tribunale della Spezia, colpito da un procedimento del Csm per “incompatibilità ambientale” proprio mentre era impegnato in queste indagini. Alla luce dei nuovi fatti, è ora certo che fu violato il segreto istruttorio in merito alla decisione della Procura spezzina di sequestrare le cave di pietra verde, al fine di occultare il materiale inquinato e predisporre una falsa perizia, dalla quale è scaturito il successivo dissequestro in sede di riesame presso il Tribuanle della Spezia.

Sulla vicenda è interventuto ai microfoni di ContattoRadio l'Ingener Luigi Boeri, stretto collaboratore del dottor Attinà e di altre Procure della Repubblica: tornando indietro di alcuni mesi, le conclusioni delle perizie condotte dal Dott. Boeri avevano indotto la Procura della Spezia ad adottare gli strumenti cautelativi di sequestro sui due impianti della Viti Escavazioni. Il Dott. Antonio Mariotti, Sostituto Procuratore della Repubblica a Lucca, aveva adottato anch'esso un provvedimento di chiusura degli impianti di Pietrasanta, segno ulteriore dell'esistenza di elementi tali da spingere la magistratura a procedere con ulteriori indagini ed accertamenti. L'iniziativa è stata poi smentita attraverso ricorsi al Gip e al Tribunale del riesame ma, a questo punto, i sigilli tornano ora sulle strutture in questione, a dimostrazione della correttezza professionale del lavoro svolto dal Dott. Attinà e dallo stesso Ingegner Boeri.