Massa-Carrara - Non è ancora ben chiaro quale siano le carte - o, a questo punto, i jolly – che hanno spinto i Sindaci di Massa, di Carrara ed il Presidente della Comunità Montana ha chiedere ancora tempo prima di dichiarare, senza possibilità di recedere, il fallimento di ogni tentativo di salvataggio sul Consorzio Apuano Trasporti. I soldi sono pochi e sicuramente le amministrazioni comunali non potranno procedere linearmente ad un finanziamento cospicuo, come richiederebbe la pesantissima situazione di deficit dell'azienda. In ogni modo, all'uscita della riunione a Massa fra Sindaci, Rsu e Sindacati Confederali la situazione è proprio questa: entro una settimana circa i primi cittadini dovranno trovare e proporre soluzioni alternative alla liquidazione del Cat, in cui la politica avrà probabilmente più peso rispetto ad una ricapitalizzazione pura e semplice.

Certo la situazione non è migliorata per le ansie dei 250 dipendenti e delle rispettive famiglie: durissimo il documento firmato dalle Rsu in cui si mettono in evidenza sprechi e colossali errori del Consiglio di amministrazione e dei soci istituzionali. Anche alcune parti del Sindacato non hanno però perso tutte le speranze, e se Filt Cgil fa sapere di sentirsi immobilizzata anche per l'inutilità di eventuali scioperi, il Segretario provinciale di Uil Trasporti Fabrizio Corsini afferma di sperare in un'operazione di salvataggio in extremis. La considerazione di partenza è semplice, anche se sottende qualche elemento formale non dichiarato: la liquidazione di un soggetto pubblico sarebbe un episodio sin troppo grave per l'immagine politica delle amministrazioni locali, oltre che fonte di crescenti dissensi tra i cittadini, che si sentono sempre più parte di una trascurata periferia toscana. Certo non si dovrà aspettare molto per conoscere l'esito della vicenda, visto che l'impegno più importante, la firma del contratto di gara del 7 novembre, non potrà essere rimandato.