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  La Marcia della Pace sfida la pioggia e vince
Il racconto di alcuni rappresentanti della Rete Lilliput di Massa, dalla manifestazione che ha riunito 200.000 persone sotto il segno della non violenza e della voglia di rinnovamento
Perugia - Erano 7 i pullman di partecipanti provenienti dal territorio apuo-lunense per la 16a edizione della Marcia per la Pace e la Giustizia, da Perugia ad Assisi. Oltre 200.000 persone domenica scorsa, sfidando la pioggia prevista (che ha bagnato i partecipanti con un furibondo temporale di una ventina di minuti), hanno dunque voluto, caparbiamente, essere presenti alla Perugia Assisi, per testimoniare personalmente la propria voglia di Pace e Giustizia.
La Marcia di quest'anno era per chiedere ai sedicenti "grandi" della Terra, che si riuniranno all'ONU dal 14 al 16 settembre prossimo, impegni seri e non solo dichiarazioni di facciata in merito al disarmo, alla lotta alla miseria, alla risoluzione nonviolenta dei conflitti aperti nel mondo ed all'interno delle società. La marcia è apparsa una volta di più come "specchio" che riflette gli umori della società civile, a cominciare dai partecipanti: sempre più a titolo personale o sotto la sigla di associazioni e movimenti che promuovono pace, giustizia, rispetto ambientale. Con una marea di bandiere della pace (introdotte proprio nella prima edizione del 1961, promossa dal movimento italiano per il disarmo e da Aldo Capitini) e sempre meno bandiere di partiti.
Un mondo ricco e complesso che unisce i giovani reduci dalla Giornata Mondiale della Gioventù ad alcuni gruppi anarchici, chi si è fatto tutta la marcia (22 km) a piedi scalzi e chi (politicanti in prima fila) ha fatto la "comparsata" nei primi e/o negli ultimi km; il gruppo degli Are Krishna con il loro carretto-tempietto trainato da una mucca oppure le scuole e i comuni, con molti rappresentanti delle comunità locali organizzati con magliette e presenze coordinate; i gruppi che suonavano e cantavano alle botteghe del mondo, che lungo il percorso vendevano, a prezzo di costo, prodotti biologici e del Commercio Equo.
Due comuni lunigianesi (Podenzana e Filattiera) hanno promosso dei pullman "civici", la Provincia ha contribuito ai pullman dell'Accademia della Pace, i comuni di Massa e Carrara han dato un contributo per la preparazione di un centinaio di magliette, disegnate dai detenuti del carcere di Massa, unendo il concetto di pace e giustizia in un esempio delle attività di rieducazione e promozione sociale che si svolgono nel carcere cittadino. Un episodio emblematico poi alla conclusione della giornata: arrivato alla stazione di Massa, un giovane marocchino che faceva parte di uno dei pullman dell'Accademia della pace, non ha trovato più il proprio vecchio motorino (usato per lavoro), lasciato in Stazione: era stato rimosso e "sequestrato" perchè una piazza cittadina era off-limit in previsione del "pacifico" arrivo in treno dei tifosi di quello che dovrebbe essere uno sport, e che riempe un numero infinitamente maggiore di pagine dei temi della Marcia della Pace.....

Ultimo aggiornamento ore 17:19 del 12.09.05 | redazione
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