La Spezia -
“Dobbiamo essere grati anche agli ambientalisti, sempre presenti alle nostre conferenze dei servizi: con il loro incalzarci, ed anche con i loro ricorsi ci hanno spinto a lavorare sempre meglio, aggiungendo qualità alle nostre decisioni”. A pronunciare queste parole non è stato qualche pentito responsabile della Port Authority spezzina, bensì il direttore generale del ministero dell’Ambiente Gianfranco Mascazzini, chiamato giovedì 21 luglio a riferire sullo stato delle bonifiche dei siti nazionali di fronte alla commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. “Finalmente – ha continuato Mascazzini – penso si possa parlare di un bicchiere mezzo pieno, anche se la strada da fare resta lunga. In almeno quarantasei siti, ovvero la quasi totalità di quelli di interesse nazionale, le bonifiche sono partite, e posso assicurare che saranno tenute costantemente sotto controllo, sia da noi, sia dagli organi tecnici ed anche dagli organi di polizia specializzati”. Sul tema della qualità del lavoro di bonifica il direttore generale ha insistito particolarmente soprattutto quella del golfo di Spezia. Rispondendo ad una domanda specifica dell’on. Egidio Banti, capogruppo della Margherita, Mascazzini si è detto scettico sull’ipotesi, avanzata dall’Autorità portuale, di smaltire i fanghi di risulta delle operazioni di bonifica e dragaggio inviandoli, via nave, in Germania (ipotesi che aveva fatto sorridere amaramente anche gli ambientalisti). Il direttore ha ricordato che oggi si stanno sperimentando tecnologie molto innovative in materia, affiancando in questo le proposte delle associazioni e dei comitati: a Venezia, per la bonifica della Laguna il commissario delegato ha bandito una gara a cui dovrebbero partecipare gruppi di aziende specializzate, intenzionate a trattare i fanghi con tecnologie di trattamento sul luogo. Tali tecnologie potrebbero servire anche nel contesto spezzino, dove i fanghi fortemente inquinanti sarebbero meno di un milione di metri cubi su sette milioni complessivi. Il trattamento sul luogo consentirebbe anche di procedere con più garanzie sul percorso della bonifica per fasi, senza pericoli di diffusione esterna dei materiali inquinati. Infine, il direttore Mascazzini ha fornito alla commissione bicamerale un’altra notizia molto importante e positiva: la Marina Militare avrebbe infatti avviato i piani di caratterizzazione per bonificare, nel golfo della Spezia, l’area di sua competenza, non dando quindi seguito alla richiesta di esenzione dalle operazioni di bonifica previste dalla legge.
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