Queste, integralmente, sono le critiche alla decisione dell'amministrazione carrarere da parte di Legambiente, che interviene in un ambito diverso da quello della difesa del territorio proprio a causa della particolare gravità della vicenda: “Non si sono ancora spenti gli echi dell’infelice pensata del Palio dei Marmi, ed ecco profilarsi un altro scivolone dell’Amministrazione. La notizia apparsa oggi sulla stampa, secondo la quale l’Amministrazione organizzerà due spettacoli con artisti dello spessore di Moni Ovadia e Morgan, riservati a sole 120 persone (su invito individuale) ci ha lasciati esterrefatti.
Che un’amministrazione si permetta di spendere i soldi di noi contribuenti per offrire gratuitamente a se stessa e a pochi altri personaggi (amici e “amici degli amici”) uno spettacolo che certo attirerebbe un gran numero di cittadini e turisti è, a dir poco, vergognoso e si configura come un vero e proprio uso del denaro pubblico a vantaggio di un ristretto circolo di “eletti”.
Certo si tratta di una piccolezza rispetto ai grandi problemi della nostra città ma, a nostro parere, è rivelatrice di una concezione arrogante e proprietaria del potere che purtroppo spesso ha caratterizzato l’azione della nostra amministrazione.
Vorremmo che il sindaco, che pare abbia sostenuto in prima persona questa scelta, ci spiegasse alcune cose. Quei vip che ascolteranno privatamente e gratuitamente Morgan e Moni Ovadia non avrebbero potuto farlo insieme ai cittadini di Carrara in una delle tante piazze della città? Forse la “gente comune” avrebbe rovinato il carattere “esclusivo” degli spettacoli? Quanti soldi dei cittadini verranno spesi per far divertire lui e i suoi amici? Quali benefici verrebbero alla città dall’esclusione dei cittadini dagli spettacoli? Morgan e Moni Ovadia sono stati informati del carattere esclusivo dello spettacolo?
Vorremmo infine che il sindaco riflettesse sul fatto che in una democrazia gli amministratori debbono essere al servizio degli interessi dei cittadini e non viceversa. Lo informiamo, infine, che è ancora in tempo a rimediare all’infelice pensata: riconoscere i propri errori e organizzare gli spettacoli in una piazza, invitando tutti i cittadini, non sarebbe un segno di debolezza, ma di umiltà e di maggior attenzione alla città.”
Ovviamente, non solo Legambiente ma la città tutta aspetta una risposta per l'inaudita scelta dei vertici comunali, che evidentemente non hanno preso in considerazione concetti amministrativi basilari anche se banali , come la larga condivisione di manifestazioni pagate con il denaro pubblico.