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2100 spezzini firmano per Attinà
Inviata al Csm una petizione per difendere il lavoro del Pm alla Spezia e una nuova lettera di denuncia del rischio amianto alle Istituzioni locali e nazionali, condivisa da Comitati e Associazioni
Lerici -
Tornano a dire la loro con forza i cittadini di Senato di Lirici, ormai da molto tempo impegnati nella denuncia del rischio amianto nella loro frazione, e anche questa volta la loro è un'azione efficace e molto diretta. Non si tratta questa volta di una vivace e ironica protesta di piazza, bensì di una petizione firmata da ben 2100 cittadini della provincia spezzina, diretta al Consiglio Superiore della magistratura in difesa del Sostituto Procuratore Rodolfo Attinà e correlata da una dettagliata lettera di denuncia dei gravi abusi ambientali occorsi negli ultimi anni, indirizzata a tutti i soggetti istituzionali nazionali e locali competenti in termini decisionali o di rappresentanza. Infatti, mentre la cronaca rilevava l'esito discutibile di nuove analisi e un serie di dichiarazioni poco determinate, esclusa quella molto responsabile del Sindaco di Lerici Emanuele Fresco, nella trasmissione di Radio Rai 1 “La radio ne parla” del 17 maggio scorso furono evidenziati dati fino a quel momento non divulgati, confermando le preoccupazioni e giustificando pienamente le denunce del Comitato locale.In particolare nell'intervista all'Ispettore di polizia Andrea Mozzachiodi emersero dati interessanti, oltre che in qualche modo inquietanti, rispetto all'ispezione della polizia giudiziaria del Luglio 2004, che riguardò, secondo quanto ordinato dalla Procura spezzina, il controllo di tre siti, tra cui anche l'area interessata dalle attività della Viti Escavazioni, che scelse di non essere rappresentata nella trasmissione di Radio Rai. I pubblici ufficiali, insieme ad Arpal, raccolsero 3 campioni dal sito di cava e successivamente dalle fasi di lavorazione del serpentino nel frantoio di Senato, da cui derivano anche i fanghi del lavaggio del minerale. In sostanza, i risultati di tutte le analisi rivelarono una presenza di amianto superiore a quanto prescritto dalla legge con un limite di 1000 mg ogni kilogrammo: nei campioni raccolti in cava il crisofilo era in concentrazioni da 3000 a 1000 mg per Kg e nel frantoio da 3000 a 6000 mg per Kg. Anche nei 12 campioni riferiti ai fanghi risultarono quantità di amianto ampiamente superiori alle norme vigenti, mentre il trasporto fu affidato a ditte private dotate di normali camion, non adibiti cioè al trasporto di merci pericolose. In questo contesto si inserisce anche la richiesta firmata da migliaia di cittadini e indirizzata ai giudici del CSM, impegnati sulla decisione riguardante l'allontanamento di Attinà dal suo lavoro alla Spezia per “Incompatibilità ambientale”. Il procedimento ebbe inizio dopo l'accusa di “falso ideologico” rivolta dallo stesso Pm al giudice del Tribunale della Spezia Diana Brusacà, sempre nell'ambito in merito alle attività della Viti Escavazioni. I cittadini di Senato e della Provincia della Spezia chiedono inoltre che il Dott. Attinà sia messo a capo o faccia parte i un pool di Pm che si faccia carico delle tante infrazioni ambientali contestualizzate nello spezzino, in modo non dissimile dalle richieste partite da altri Comitati e associazioni ambientaliste nella Provincia. Coerentemente, quindi, la corposa raccolta firme è stata realizzata in collaborazione con queste realtà, che comprendono Legambiente, Italia Nostra, i Circoli Auser e Dossetti, i Comitati “Pitelli”, “Vivere Bene la Macchia” e gli “Amici del Golfo” . Tutti questi soggetti hanno inoltre votato all'unanimità la lettera indirizzata al Governo nazionale e alle amministrazioni locali. .
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Ultimo aggiornamento ore
16:48 del 26.07.05 | redazione
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