Si è aperto questa mattina alla Spezia il primo processo in Italia che vede una donna imputata con l'accusa di nonnismo. Il tribunale militare della città del Golfo ha infatti avviato il dibattimento a carico di Roberta Savoia, 23 anni, e Francesco Valentini, 28 anni, entrambi caporali maggiori dell'esercito: i giudici spezzini dovranno stabilire se i due sono colpevoli di aver compito atti di nonnismo ai danni della recluta Nicola F. La vicenda risale al dicembre del 2004, quando l'allora diciottenne matricola dell'esercito entrò in un ufficio della caserma “Bandini" di Siena per telefonare: l'apparecchio in quel momento era occupato da Valentini che alla richiesta del sottoposto di poter chiamare aveva sollecitato la Savoia a “prenderlo a calci”, costringendo al tempo stesso il giovane a fare delle flessioni .
Le accuse sporte ai danni dei due militari del 186/mo reggimento sono di concorso in violenza contro inferiore e ingiurie: rinviati a giudizio lo scorso 18 marzo, Roberta Savoia e Francesco Valentini sonocomparsi questa mattina alla Spezia dal pm Davide Ercolani e dal presidente Marco Bacci.
A testimoniare anche la vittima della vicenda, che avrebbe ammesso di essere stato spinto denunciare le percosse proprio perché perpetrate da una soldatessa: «Una donna che tira calci non mi sta bene», avrebbe ammesso Nicola F. Nel ricostruire i fatti del dicembre 2004, il giovane ha oggi affermato: «Valentini le ordinò di prendermi a calci, così non mi sarebbe più servito il telefono. Savoia, che calzava un paio di anfibi, mi ha colpito con alcuni calci al costato».
Non sono mancati nel corso del dibattimento i momenti di tensione tanto che il presidente Bacci si è trovato puù di una volta a invitare il difensore di Roberta Savoia a «non intimidire il teste». L' udienza è stata aggiornata al 21 settembre.