Dopo la conclusione del Processo per l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema, concluso con dieci condanne all'ergastolo, il prossimo 5 luglio al Tribunale militare della Spezia prende il via, con l’udienza preliminare, il procedimento per la strage di Marzabotto, compiuta dai nazisti nell'Autunno 1944.
Il Pubblico Ministero sarà Vincenzo Ferrante, avvocato generale della Procura Generale di Roma, e non più Marco De Paolis, principale fautore del buon esito del processo per Sant'Anna . Indagati per la strage di Marzabotto sono due ufficiali delle SS Stockinger e Pipenschneider, che hanno superato entrambi gli ottant'anni. Gip in questo procedimento sarà Carlo Ponticelli e nella stessa giornata si terrà anche un'altra udienza preliminare per la strage nazifascista di Civitella, presso San Pancrazio in provincia di Arezzo. In questo processo il pm Bruno Bruni, sostituto procuratore militare di Verona, ha chiesto il rinvio a giudizio per le ex SS Sigfried Boettcher, Max Josef Milde e Karl Stollesein.
Il massacro di Marzabotto è avvenuto alcuni mesi dopo rispetto all'eccidio di Sant'Anna: le rappresaglie naziste sembravano essersi momentaneamente fermate ma il feldmaresciallo Albert Kesserling aveva scoperto che proprio a Marzabotto agiva con successo la formazione partigiana Stella Rossa, e per questo predispose un rastrellamento senza precedenti per colpire i combattenti e i civili che li appoggiavano.
Come autore della strage venne scelto il ventinovenne Walter Reder, capo del 16a battaglione SS Panzergrenadier, già tra gli autori dell'eccidio di S. Anna. La mattina del 29 settembre, truppe scelte circondarono il borgo, piazzando postazioni di cannoni e mitragliatrici, per poi partire letteralmente all'assalto delle abitazioni, delle cascine, delle scuole.
Nella frazione di Casaglia, la popolazione atterrita si rifugiò nella chiesa, raccogliendosi in preghiera. Irruppero i tedeschi, uccidendo con una raffica di mitragliatrice il prete don Ubaldo Marchioni e tre presone anziane. Anche gli altri civili, raccolti nel cimitero, furono fucilati a colpi di mitraglia: 147 le vittime di questa prima fase dell'atroce massacro, tra le quali 50 bambini. In seguito ogni località, frazione e casolare fu setacciato dai soldati nazisti che non risparmiarono nessuno. Ad appena due giorni dall'inizio della rappresaglia, il 1 ottobre 1944, il numero delle vittime divenne 10 volte più spaventoso: 1836 morti. Al termine della guerra Walter Reder fu processato e nel 1951 condannato all'ergastolo, anche se successivamente graziato su intercessione del Governo austriaco.