La Spezia - Come era prevedibile, dopo le dichiarazioni dell'Amministratore delegato di Contship Cecilia Battistello sugli imminenti licenziamenti, le associazioni e i comitati ambientalisti spezzini rischiano di trovarsi in mezzo ad un fuoco incrociato da parte di chi voleva subito i dragaggi a qualsiasi costo e anche di chi, difendendo i diritti dei lavoratori, rischia di farsi strumentalizzare. In questa situazione è dunque facile perdere i punti di riferimento principali della vicenda: nel corso degli ultimi due anni, infatti, in più di un'occasione è stata confermata - oltre che sancita - la necessità di realizzare, con un piano d'intervento razionale, la bonifica generale del Golfo prima di qualsiasi altra operazione di dragaggio. Legambiente , insieme a Comitato Schiffini e Wwf promotrice dei ricorsi, ha risposto oggi senza mezzi termini alle minacce della Dott.sa Battistello: "Si dica una volta tanto che qualcuno alla gestione del porto ha commesso errori, altro che puntare l'arma dei licenziamenti alla schiena dei lavoratori!”, dicono dall'Associazione.
Legambiente accusa il Gruppo Contship di usare strategie di mercato dettate forse più dall'opportunità che non dalla necessità  e invita la direzione aziendale a chiedersi perché la Port Authority spezzina ha impostato i dragaggi “in modo tanto arrogante quanto sbagliato come poi si è dimostrato”.
Secondo Paolo Varrella e Stefano Sarti, rispettivamente Presidente provinciale e regionale di Legambiente, anche per il Piano Regolatore Portuale si sarebbe proceduti a colpi di ricatti occupazionali, per sostenere il solito e vecchio modello di sviluppo “insostenibile” senza mai considerare proposte avanzate da altri. Indicazioni e progetti sono infatti già stati redatti dall'associazione ambientalista e sono stati giudicati in modo positivo anche dal Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, mentre sono stati snobbati dall'autorità portuale e dal Comune della Spezia.