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Non ci fu diffamazione: assolto Giovani Pedrazzi
Si chiude la vicenda legale che quattro anni fa, a seguito di una diatriba con Assindustria e la Figlia, portò in tribunale il segretario generale dei Cobas del Marmo
Massa-Carrara -
“Finché avrò fiato sarò a fianco dei lavoratori nelle loro lotte, nelle loro rivendicazioni e tutto quello che sarà possibile fare, lo farò, fino all'ultimo giorno”: con queste parole Giovanni Pedrazzi ha commentato la sentenza che, mercoledì scorso, lo ha assolto dall’accusa di diffamazione. Tutto era iniziato nel novembre 2001, quando alle Cave Figaia furono indetti alcuni scioperi di protesta a cui fece seguito un duro botta e risposta tra i dirigenti della società carrarese e il segretario dei Cobas del marmo di Massa-Carrara: una diatriba – portata avanti anche attraverso uno scambio di lettere tra Pedrazzi, la Figlia e l’Associazione Industriali – finita in tribunale, con l’apertura di un processo per diffamazione ai danni del sindacalista. Il 1 giugno scorso, a distanza di 4 anni, è arrivata la sentenza del tribunale che ha dato ragione a Giovanni Pedrazzi, riconoscendo che le lettere per cui era stato accusato non erano diffamatorie ma esponenvano semplicemente le istanze dei lavoratori. Grande soddisfazione per la sentenza e numerose le manifestazioni di compiacimento nei confronti del segretario, sia da parte dei lavoratori, sia da parte della Segretaria della Fail-Clea-Confail. |
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Ultimo aggiornamento ore
17:29 del 03.06.05 | redazione
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