Massa -
Si è conclusa nella notte la riunione del Consiglio Comunale di Massa, che aveva al centro della discussione il rinnovo della convenzione tra Massa Servizi e Comune. Alla fine il documento è stato approvato, respingendo anche le questioni preliminari poste da Comunisti Italiani e Partito della Rifondazione Comunista su presunti profili di illegittimità della società: la votazione, però, rischia di non chiudere la vicenda, visto che ai nostri microfoni Martina Nardi, Consigliera Comunale e Segretaria provinciale di Rifondazione Comunista, non ha escluso la possibilità « di ricorrere nelle sedi giuridiche competenti ». La contrarietà dei Comunisti di Massa non è però legata solo a questioni di carattere formale. La nuova convenzione di Massa Servizi, infatti, prevede una riduzione della percentuale trattenuta dalla società dal 26% all' 8%, ampliando però in maniera considerevole i servizi. Si parla di 500mila pratiche l'anno in gestione alla società, costituita dallo stesso Comune e dalla Cooperativa Ariete. Un eccessivo potere per una società che non ha propri dipendenti e si avvale di quelli dell'impresa privata e che – secondo la Nardi – ha dimostrato evidenti inefficienze. In ogni modo, è sicuro che il capitolo Massa Servizi non si è esaurito con questa approvazione.
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