La Spezia - Oggi ricorre il triste anniversario dell'incidente costato la vita all'operaio rumeno Adrian Bran,  il 26 maggio 2004, mentre lavorava presso la Centrale Enel della Spezia. Fiom, Fim e Uilm hanno ricordato, in un comunicato inoltrato alla stampa, che ad un anno di distanza è ancora aperto il fascicolo per omicidio colposo presso la Procura della Repubblica, mentre sono ancora in corso le indagini ed è sotto sequestro il cantiere dove è avvenuto il fatto. I rappresentanti sindacali, nel documento, si augurano che i responsabili dell'incidente siano chiamati presto a rispondere dei loro atti, ai quali non è nemmeno seguito un benchè minimo gesto di solidarietà alla moglie e alla figlioletta di Bran. Le categorie metalmeccanici dei Sindacati confederali hanno anche annunciato la propria volontà di intervenire direttamente nel procedimento penale, come già hanno fatto, per la prima volta in Liguria, per il processo legato ad un'altra morte bianca, quella di Raffaele Stramiello. Il dipendente della Demont srl di Savona era deceduto in circostanze simili l'11 febbraio del 2000, sempre alla Centrale Eugenio Montale della Spezia, mentre il processo è iniziato nel novembre 2003. Ai nostri microfoni, Gianni Carasale della Segreteria Fiom ha sottolineato l'importanza della costituzione di parte civile da parte dei Sindacati, esortando i colleghi a fare lo stesso, per dare un forte segnale di sdegno e un sostegno ulteriore alla lotta dei lavoratori. Fim, Fiom e Uil hanno infatti chiesto un risarcimento pari a un milione di euro, da destinare in caso di vittoria ad iniziative sulla formazione e a progetti proprio sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. L'udienza finale avrà luogo il 6 luglio e Carassale si è detto soddisfatto sull'andamento delle udienze e quindi fiducioso sulla possibilità di fare luce, a 5 anni di distanza, sulle responsabilità per la morte di Stramiello.