Proprio quando tutto era pronto per la “Festa internazionale del gioco” che si apre oggi in Piazza Brin, è arrivata quella che gli organizzatori hanno definito una doccia fredda: alcuni articoli pubblicati sulla stampa locale in cui un gruppo di residenti si lamenta per i disagi creati dalla presenza degli extracomunitari. A sollevare le polemiche sarebbero stati alcuni commercianti – una minoranza - secondo cui la città sarebbe “ormai in mano agli immigrati e alle loro attività, lecite e illecite” e che ritengono che in piazza ci sia “un clima da accoltellamenti” .
Il Comitato Solidarietà Immigrati della Spezia, ha commentato con rammarico la presa di posizione : “Sono ormai due anni che lavoriamo per tentare di aiutare l'integrazione” sottolineando come la maggior parte dei residenti e dei commercianti di piazza Brin non condivida l'idea di organizzare ronde armate per garantire la sicurezza del quartiere. “Gli elementi di disagio ci sono e devono essere affrontati” ha spiegato ai microfoni di Contatto Radio Antonella Franciosi, del Comitato Solidarietà Immigrati, raccontando però come la criminalità cittadina non sia riconducibile in modo esclusivo ai gruppi di stranieri, e che il vero fenomeno di Piazza Brin è un altro: “è un luogo che è sempre stato vissuto dagli spezzini ma che piano piano, per lo spopolamento della città e per l'invecchiamento della popolazione, si sta svuotando. Ora la stanno occupando gli immigrati, soprattutto domenicani, che si sono trasferiti nel quartiere. Piano piano si tratta di costruire il sistema per vivere tutti insieme”.
La risposta alle polemiche è arrivata direttamente dalla cittadinanza che si è riunita oggi numerosa in Piazza Brin per il primo dei tre giorni della Festa internazionale del gioco: “Qui ci sono un sacco di bambini di tutti i colori che giocano insieme” ha detto Antonella Franciosi.