Un incontro generico e poco proficuo: è questo purtroppo l'esito della prima riunione della commissione tecnico/giuridica incaricata di valutare la situazione delle aree della zona industriale apuana. Il tavolo era stato “ideato” a inizio marzo e ci sono voluti più di due mesi e mezzo prima che il progetto si concretizzasse: oggi quindi per la prima volta si sono riuniti i delegati – per la maggior parti giuristi – dei vari soggetti coinvolti nel rilancio industriale della provincia di Massa-Carrara, vale a dire sindacati, istituzioni e associazioni di categoria.
Il compito della commissione è quello di trovare gli strumenti giuridici per liberare le aree della zona industriale apuana: com'è stato sottolineato da più parti, in provincia di Massa-Carrara ci sarebbero diversi spazi sotto-sfruttati o addirittura inutilizzati – attualmente di proprietà di privati - che potrebbero rappresentare un'attrattiva allettante per nuovi imprenditori interessati ad avviare qui le loro attività.
Il primo incontro è stato però pesantemente compromesso dall'assenza dei rappresentanti del Consorzio Zia, uno dei soggetti più importanti per la discussione: dopo l'introduzione di Paolo Baldini Assessore provinciale alle attività produttive, la discussione si è concentrata sulla possibilità di espropriare la aree giudicate “inutilizzate” o “sottoutilizzate”, una valutazione ha spiegato Patrizia Bernieri – segretario generale della Camera del Lavoro di Massa-Carrara - “che difficilmente potrà essere fatta solamente dai giuristi” perché richiede una bilancio delle scelte compiute in passato e dei benefici apportati al territorio dai vecchi progetti.
La discussione quindi difficilmente resterà ancorata alle questioni legali, ma è destinata inevitabilmente ad assumere un carattere più politico: questo potrà accadere però solo quando la commissione si incontrerà finalmente al “gran completo”.