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Amianto al Nuovo Pignone, a giugno il processo
I familiari degli operai contaminati si sono costituiti parte civile. Dalla denuncia del 2002, i lavoratori deceduti sono già cinque
Massa -
A Giugno prenderà il via il processo per i danni subiti con l'esposizione all'amianto da dieci lavoratori del Nuovo Pignone di Massa. Venti persone tra i familiari degli operai si sono costituite parte civile per chiedere giustizia: dalla denuncia partita dai dipendenti del Pignone nel 2002, già 5 dei lavoratori sono morti per carcinoma e mesotelioma ai polmoni, ovvero a causa di tumori legati all'esposizione prolungata all'amianto. Al momento viene ritenuto molto improbabile che Maurizio Ermellini, Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Massa, non rinvii a giudizio il procedimento, proprio perchè nel corso di questi anni gli avvocati dell'accusa Nicoletta Cervia e Roberto Pezzica hanno ampiamente dimostrato l'aderenza delle gravi malattie riportate dagli operai con la tragica casistica delle patologie derivate dal contatto con l'amianto. Le modalità di lavoro tra il 1960 e il 1975 si caratterizzano, infatti, per l'uso “certo e elevato” del pericoloso materiale, utilizzato sotto forma di strumenti di lavoro e di tute “protettive” per svariate mansioni produttive. Inoltre, le realizzazioni del Nuovo Pignone riguardavano grandi macchinari come reattori e scambiatori, che nei forni raggiungevano temperature anche superiori ai 300 gradi. Ovviamente, durante queste fasi della lavorazione, si scaldavano i teli di amianto posti sopra ai manufatti, disperdendo nell'ambiente di lavoro le pericolosissime fibre. Il danno per gli operai è stato quindi doppio, visto che per proteggersi dalle alte temperature venivano indossati indumenti d'amianto ulteriormente dannosi per la respirazione. Le pesanti accuse ai vertici del Nuovo Pignone sono per omicidio colposo e gravissime lesioni. |
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Ultimo aggiornamento ore
20:00 del 23.05.05 | redazione
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