“Aspettiamo che gli industriali ci convochino” è questo il commento secco dei Cobas all'indomani dell'accordo tra confederali e Assindustria sul contratto integrativo del lapideo.
I sindacati di base, esclusi dall'intensa trattativa degli ultimi giorni non commentano le indiscrezioni emerse sui termini dell'accordo e affermano di voler leggere il documento definitivo prima di manifestare le loro opinioni. “Non avendo il testo in mano, non posso esprimere un parere” ha detto ai microfoni di Contatto Radio Giovanni Pedrazzi dei Cobas del marmo, affermando di aspettarsi una convocazione da Assindustria prima della formalizzazione del contratto.
Secondo quanto hanno anticipato ieri i confederali, l'ufficializzazione dell'accordo, con la stesura definitiva del contratto e la firma del documento, dovrebbe tenersi entro i primissimi giorni della prossima settimana: i Cobas avrebbero così tempi molto stretti per far sentire la loro voce, avanzare le loro richieste ed eventualmente fare in modo che siano apportate modifiche alla piattaforma sull'integrativo stabilita ieri.
La linea del sindacato di base diverge da quella dei confederali non solo in merito alle soluzioni contrattuali ma anche rispetto all'altra notizia emersa nella giornata di ieri, vale a dire la convocazione in tutta la Toscana dello sciopero di otto ore contro gli incidenti sul lavoro.
Mentre i segretari di Fillea, Feneal e Filca della provincia di Massa-Carrara saranno in prima linea nell'organizzazione delle iniziative legate allo stop del 22 giugno, Giovanni Pderazzi esprime un parere fortemente critico sulla mobilitazione regionale: pur confermando l'adesione all'iniziativa, il segretario provinciale dei Cobas del marmo ricorda polemicamente che un anno fa il suo sindacato aveva avanzato alla a Commissione Lavoro della Regione Toscana alcune importanti proposte per tutelare la sicurezza nei luoghi di lavoro, proposte che però sono rimaste inascoltate mentre il numero degli infortuni e delle morti bianche è continuato a salire.