Mentre nella giornata di ieri il Presidente dell'ATO della Spezia, Marino Fiasella, ha rassicurato nuovamente imprese industriali ed agricole sulla possibilità di ridurre l'entità delle tariffe per l'uso dell'acqua in un contesto produttivo, torniamo ancora a parlare del caro-acqua per le utenze domestiche. Dopo il Presidio davanti alla Provincia promosso dal Circolo “Alternativa di Classe”, deludente non tanto per il numero contenuto di partecipanti quanto per le risposte fornite ai cittadini da soggetti quali Ato e Acam, oggi a parlare dai nostri microfoni è stato il neo eletto Presidente di Acam Acque Arturo Fortunati, già Capogruppo del PRC al Consiglio regionale ligure. Se Fiasella ha addirittura negato l'esistenza di rincari per l'uso dell'acqua da parte delle comuni famiglie spezzine, intervenendo alla manifestazione Arturo Fortunati si era interessato ad un problema specifico di alcuni partecipanti. Il politico di Rifondazione ha però precisato che il suo intervento è stato dettato dall'attinenza della questione portata alla sua attenzione rispetto alla decisione assunta di proporre ai cittadini - a breve - un nuovo tipo di bolletta, più leggibile e compilata in modo da aiutare gli spezzini a quantificare consumi e a valutare la qualità del servizio.
Sulla questione dei rincari sull'uso domestico, il Presidente Acam ha ammesso l'aumento delle tariffe, dovute in gran parte al costo dei lavori in atto per ammodernare l'azienda e rendere così migliore il funzionamento della rete idrica, anche se si cercherà di intervenire ulteriormente sui costi. Fortunati ha rimarcato però la sua vicinanza ai cittadini, precisando che la sua scelta di accettare la nuova nomina era diretta proprio ad attuare una sorta di presidio sull'azienda dal punto di vista del controllo sui costi e sui benefici per tutte le realtà spezzine. In risposta alla critica della Cgil circa il numero – ritenuto eccessivo - di elementi nominati del Consiglio di Amministrazione di Acam, il Presidente dell'azienda ha ricordato che il nuovo ordinamento prevede la presenza di un collegio sindacale come ulteriore organo di controllo – cosa che Fortunati considera positiva e necessaria – e che il lieve aumento delle nomine è dovuto proprio a questa motivazione.
Arturo Fortunati ha difeso inoltre il ruolo dei politici in queste importanti sedi gestionali cittadine, visto che – in particolare nel suo caso – una conoscenza allargata di tutte le questioni politiche e formali che riguardano il controllo delle risorse idriche anche a livello regionale è condizione forse ancora più necessaria rispetto alle nozioni che possono provenire da una presenza squisitamente “tecnica”.
L'ex capogruppo al Consiglio regionale ligure si augura anche che, al di là di qualsiasi altra considerazione, le polemiche e i problemi non vanifichino i suoi sforzi di mantenere attivo un sistema di gestione pubblica dell'acqua, rispetto al panorama di privatizzazioni che sta prendendo campo in Italia.