La Spezia -
Mentre continua alla Spezia il confronto sulle tariffe dell'acqua tra Sindacati, Associazioni dei consumatori, Associazioni di categoria e il Comitato ristretto, composto dai Sindaci dell'Ambito Territoriale Ottimale, per domani è stata indetta una nuova iniziativa cittadina per protestare contro i rincari in ambito domestico. Il principale promotore della manifestazione resta il Circolo “Alternativa di Classe”, che torna così a portare all'attenzione dei media e dell'opinione pubblica quella che secondo i suoi rappresentanti resta essere un problema irrisolto nelle sedi ufficiali della trattativa. Il punto principale che verrà rimarcato domani dai cittadini riguarda l'allargamento della fascia di consumo “protetta”, oggi denominata “minimo essenziale”, dall’attuale massimo previsto di 50 litri giornalieri per abitante fino agli indispensabili 120-150 litri al giorno. Il circolo si scaglia anche contro l’art.10 del nuovo Contratto standard di ACAM, ritenendolo quasi una provocazione, visto che prevede l’obbligo per gli “utenti morosi” dell’ulteriore pagamento delle spese per il taglio dell’allacciamento. Anche se accusati di privilegiare nei tagli sulle tariffe i settori aziendali e agricoli, anche Cgil, Cisl e Uil considerano ancora insoddisfacenti le ipotesi di proposta sull'uso domestico elaborate dal Comitato ristretto: per questo vengono ritenuti necessari ulteriori approfondimenti, in particolare sulla composizione dei nuclei familiari, sulla consistenza del numero delle seconde case, sugli interventi del fondo sociale costituito sulla base del protocollo sottoscritto nel maggio 2004 e sulle modalità di distribuzione delle risorse erogate. Nel frattempo, i Sindacati Confederali stanno cercando di monitorare la situazione partendo dalla differenziazione per le prime e per le seconde case: proprio per questo Cgil, Cisl e Uil sottolineano la necessità di informazione sulle autocertificazioni dei cittadini, fondamentali per l'attendibilità dei dati. A chi chiede, come il Circolo “Alternativa di Classe” un ritorno ad una gestione totalmente pubblica della risorsa idrica, riferendosi alla forma Spa di Acam, Davide Fazioli della segreteria Cgil ha risposto ai nostri microfoni ribadendo la valutazione che il Sindacato già da tempo ha fatto su questa materia: la trasformazione dell'azienda è ritenuta quindi un'operazione incontrovertibile e necessaria. Questo, secondo Fazioli, non significa però che la Cgil non riconosca gli evidenti problemi relativi alla gestione della società per azioni, con troppe nomine e poche professionalità competenti, sia dal punto di vista politico che da quello più squisitamente tecnico. |