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Delfino ucciso a fucilate nel Mar Ligure
Fori sul dorso del cetaceo fanno pensare a colpi di arma da fuoco. Legambeinte e Wwf avanzano l'ipotesi, purtroppo credibile, di un perverso “gioco” di alcuni diportisti
Liguria -
Dopo i recenti ritrovamenti di alcuni cetacei morti nelle acque intorno all'Elba, forse a causa delle famigerate reti spadare, un nuovo episodio mette in evidenza i continui rischi a cui sono sottoposti questi animali a causa del comportamento barbaro di uomini senza scrupoli e senza rispetto.
Questa mattina un altro delfino è stato rinvenuto senza vita sulle spiagge liguri di Framura: l'animale recava sul dorso dei fori e alcune persone hanno avanzato l'ipotesi, forse un po' fantasiosa, di un pescatore subacqueo solitario che, armato di fiocina, bersaglierebbe i delfini.
Meno stravagante ma ancora più inquietante la possibilità ventilata da Legambiente La Spezia: il responsabile spezzino dell'associazione Paolo Varrella sottolinea che già lo scorso anno alcune stenelle, delfini che vivono al largo, sono state trovate morte in condizioni molto simili, ovvero con la schiena perforata da armi da fuoco. È probabile che in questo come in quel caso gli animali siano stati uccisi da alcuni diportisti che, “divertendosi” con il tiro al bersaglio, hanno trucidato i delfini mentre nuotavano davanti alla loro imbarcazione.
Naturalmente, Wwf e Legambiente stanno chiedendo indagini scrupolose e eventuali pene esemplari, anche se risulta molto difficile, in questi casi, individuare i diretti responsabili. Da anni il settore di Levante del Mar Ligure ospita numerose famiglie di tursiopi, richiamati da zone limitrofe per l'abbondanza di cibo. Si ritiene che i gruppi di delfini costieri compiano migrazioni lungo la costa, spostandosi da Genova fino alla Spezia.
Per questo le associazioni ambientaliste, oltre a denunciare le violenze sui cetacei, stanno cercando di attivare studi in collaborazione con istituti di ricerca, oltre a programmi di educazione nelle scuole, in modo che questa cospicua presenza di cetacei sia sempre più recepita come un arricchimento del patrimonio naturale e la società civile tutta si attivi per combattere questa immotivata e vergognosa barbarie. |
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Ultimo aggiornamento ore
20:34 del 19.04.05 | redazione
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