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Amianto: un convegno per conoscerlo meglio
L'iniziativa organizzata dall'amministrazione di Lerici e dal Comitato Frazione di Senato ha fatto il punto sui rischi e le conseguenze dell'esposizione alla sostanza. Confortanti i risultati delle analisi condotte in Val di Magra, ma i cittadini ne contestano l'attendibilità
Val di Magra -
C'è soddisfazione per l'esito del convegno che si è tenuto oggi a Lerici sulla questione amianto: ad organizzare l'iniziativa, l'amministrazione comunale e il Comitato “Frazione” di Senato, da tempo impegnato nella campagna per la tutela della salute dei cittadini della Val di Magra.
Numerosi e importanti i relatori, tra cui spicca la presenza del Professor Luciano Cortesogno, ordinario di Petrografia all'Università di Genova: il docente ha spiegato che la natura della pietra di serpentino presente nella cava di Rocchetta Vara – dove opera la Viti Escavazioni – è particolarmente pericolosa e nociva, soprattutto a seguito della frantumazione.
Un dato che ha aumentato ancora – se possibile – le preoccupazioni dei cittadini della zona, da tempo in ansia per l'attività della ditta: gli interventi dei relatori che hanno partecipato all'iniziativa hanno anche ribadito il legame di “causa-effetto” che esiste tra l'esposizione all'amianto e la comparsa dei mesoteliomi, la cui incidenza nello spezzino sarebbe tra le più alte a livello mondiale.
Nel corso del convegno sono stati resi noti anche i risultati delle analisi richieste dal Comitato di Frazione: secondo i rilevamenti effettuati su aria e suolo, nella zona limitrofa alla cava di serpentino, non sarebbero presenti quantità di amianto dannose per la salute. Un risultato che però non è servito a calmare l'apprensione dei residenti, secondo cui il metodo di rilevamento sarebbe stato inefficace vista l'alta presenza di polveri e le piogge cadute nei giorni precedenti le analisi – elementi che avrebbero in qualche modo falsato i dati.
Secondo il Comitato di Frazione, inoltre, rilevamenti sporadici come quelli condotti nella zona non sarebbero sufficienti a fornire un quadro reale sullo stato di salute dell'ambiente, per il quale servirebbe invece un monitoraggio sul lungo periodo, “spalmato” nell'arco di un anno.
Per questo i cittadini della Val di Magra attendono l'esito dei rilevamenti condotti dalla magistratura, nell'ambito del processo in corso alla Spezia, per stabilire l'effettiva nocività dell'attività della Viti Escavazioni. |
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Ultimo aggiornamento ore
21:52 del 18.04.05 | redazione
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