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Nuova udienza del processo per devastazioni al G8 di Genova
In aula si torna a dibattere sui criteri usati per i fascicoli della Digos con i nominativi dei partecipanti al corteo
Genova -
Questa mattina ha avuto luogo la 44° udienza del Processo per devastazione e saccheggio riferito ai fatti del G8 di Genova del Luglio 2001. Il primo teste e' stato Antonio Montuori, ispettore della Digos di Roma dal 1999 citato nella scorsa udienza da un altro funzionario di polizia, a proposito di un riconoscimento di uno dei manifestanti imputati nel processo. Montuori ha detto di aver riconosciuto l'imputato, salvo non effettuare nessuna relazione di servizio. Durante questa testimonianza si è tornati a discutere sul meccanismo di creazione dei fascicoli della Digos: Montuori ha sostenuto che in questi documenti in genere finiscono le persone con "precedenti di polizia", senza però specificare a quali particolari precedenti ci si riferisce. L'avvocato del Genova Legal Forum Iacopo Tartarini, al termine del controesame, ha sollevato questioni legate alla privacy e all'inserimento di nominativi nei suddetti fascicoli: infatti secondo la difesa, ma anche per il comune buonsenso, in un processo in cui gli imputati rischiano fino ai 15 anni di carcere, i dubbi circa i sistemi di catalogazione e di identificazione risultano piuttosto rilevanti e su questo tema seguiranno sicuramente altre udienze tese a fare chiarezza al riguardo. Il secondo teste e' stato Ernesto Imperato, Comandante della seconda compagnia del sesto battaglione Carabinieri Toscana. Imperato, durante le giornate del g8, non era impegnato in nessun servizio di ordine pubblico. Da un ufficio interno alla Fiera di Genova il teste effettuò una "trattazione logistica amministrativa del personale". Se per questo motivo la sua deposizione era molto attesa dalla procura, si è però rivelata di nessuna utilità ai fini del processo. Ferro Francesco, ispettore Digos di Rovigo, e' stato il terzo teste della mattinata ed ha effettuato il riconoscimento di un imputato, parlandone come di una persona conosciuta, in quanto partecipante alle attività di un centro sociale di Rovigo e a varie manifestazioni. Secondo gli avvocati del Glf, anche in questo caso il meccanismo di riconoscimento non sarebbe attendibile, visto che in origine era stato un altro funzionario di polizia ad attestare la partecipazione dell'imputato ai fatti di Genova. La prossima udienza è fissata per la mattina di martedi' 19 aprile.
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Ultimo aggiornamento ore
21:10 del 12.04.05 | redazione
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