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Verità e Giustizia per Genova
Dopo il rinvio del processo per i fatti della Diaz, l'amarezza e la denuncia del Comitato nato per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle violenze di stato al G8 del luglio 2001
Genova -
Come abbiamo già avuto modo di evidenziare, dopo 3 anni 8 mesi è iniziato con un immediato rinvio il processo per il sanguinoso blitz alla Scuola Diaz del 21 luglio 2001. Il Comitato Verità e Giustizia per Genova ha definito il giorno del procedimento, il 6 aprile, “la giornata della vergogna”, riferendosi al rinvio del processo al 19 maggio (e poi forse ad ottobre), al rischio di prescrizione per molti dei gravi reati commessi dalle forze di polizia, all'assenza della stampa nazionale e dei rappresentanti politici e della società civile. Ai nostri microfoni Enrica Bartesaghi del Comitato (qui sotto trovate il link all'intervista) evidenzia che lo stesso trattamento è stato riservato al processo per le violenze nella caserma di Bolzaneto, mentre è stato dato massimo rilevo mediatico al procedimento a carico di alcuni manifestanti per i reati di “devastazione e saccheggio”, obsolete accuse di barbarica memoria che sono state messe in evidenza agli occhi dell'opinione pubblica italiana. La memoria di quei giorni, accanto alle vetrine rotte e alle scritte no global sui muri, parla invece di teste spaccate, vecchi sanguinanti in lacrime, genitori terrorizzati con i bambini in braccio, il corpo immobile di un ragazzo riverso sulla strada. Il Comitato Verità e Giustizia sta quindi facendo i conti con la propria amarezza, dopo anni di impegno affinchè i processi fossero fatti e fossero fatti bene. I dubbi sono legittimi: l'assetto dei Giudici era prevedibile e le promozioni eccellenti tra i responsabili di polizia coinvolti in quei fatti di violenza non tranquillizzano certo chi sta aspettando giustizia. “Questo processo non riguarda solo i 93 della Diaz -sottolinea Enrica Bartersaghi- ed i 28 poliziotti imputati di falsita' ideologica, calunnia, lesioni gravi, violenza privata, danneggiamenti, perquisizione arbitraria, percosse, furto e danneggiamenti, questo processo riguarda tutti gli italiani, tutti quelli che ancora hanno a cuore la democrazia nel nostro paese”.
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Ultimo aggiornamento ore
21:00 del 08.04.05 | redazione
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