Carrara - Si avvicendano in rapida succesione i colpi di scena nelle trattative sul futuro dei Nuovi Cantieri Apuania di Marina di Carrara. Ieri il tavolo con i vertici aziendali aveva raggiunto un punto critico introno alle 18: dopo aver ascoltato le proposte della dirigenza, che prospettava misure assai dure per i lavoratori, sindacati e Rsu si erano presi un'ora di tempo nel tentativo di trovare una linea alternativa comune. Alla ripresa del confronto, nel tardo pomeriggio, era emersa una sostanziale impossibilità di mediazione e i rappresnetanti dei lavoratori avevano abbandonato la sala della sede dell'Associazione Industriali dove si teneva la riunione.

Questa mattina erano partite le inevitabili azioni di protesta: dopo l'assemblea con cui tutti i dipendenti del cantiere venivano aggiornati sullo stato delle trattative, erano partiti i presidi ed era stato annunciato lo sciopero. Un programma che si sarebbe ripetuto anche domani se l'azienda non avesse chiesto la riapertua del tavolo: nel primo pomeriggio quindi i rappresentanti dei lavoratori sono tornati a conforntarsi con i dirigenti di Nca, questa volta  nella sede della Provincia di Massa-Carrara, a Palaazzo Ducale in Piazza Aranci a Massa.

Il presupposto per rilanciare il dialogo - hanno detto i lavoratori del Cantiere di Marina ai nostri microfoni - è stato lo stralcio della proposta di ieri: il confronto è ripartito infatti dai 10 punti su cui erano incentrati gli accordi raggiunti a fine giugno. Secondo le prime indiscrezioni emerse dall'incontro - che è ancora in corso e sembra destinato a protrasi a lungo - il clima sembra essere totalmente diverso da quello che si respirava ieri presso Assindustria: "Oggi i dirigenti sembrano più disposti a ragionare" hanno dichiarato le Rsu.